ARIETE | Meglio soli che sóle
TORO | Annusati prima di intortare
GEMELLI | Mangia sano, mangia a mano
CANCRO | Fai un detox sociale
LEONE | Frequenta il mare d’inverno
VERGINE | Sei giunto ad un bivio, inizia a biviere
BILANCIA | Offendi chi non offende
SCORPIONE | Lascia il segno
SAGITTARIO | Non giocare per pareggiare
CAPRICORNO | Ammira l’arte senza metterla da parte
ACQUARIO | Sogni o sei pesto?
PESCI | Protesta per qualcosa
La saggezza popolare dice: è meglio comparire in sogno, che scomparire nella realtà. Rieccoci a noi, care amiche e cari amici, con la fantasmagorica rubrica in cui analizzerò i sogni più particolari di cui mi avete scritto nel mese appena trascorso. “Talvolta mi capita di sognare di guidare una Talbot Samba del 1986 con un asino legato e imbavagliato nel portabagagli” (Francesca): certo che la Talbot Samba sembrava così piccolina, ma aveva un portabagagli davvero spazioso, eh! “Di recente ho sognato di vincere una gara di immersioni nel guano” (Elena): il guano porta bene. E infatti hai vinto. “Sogno spesso di lubrificare un crotalo insieme a Vincenzo Salemme nella hall dell’Hilton hotel di Praga” (Bruno): capisco perfettamente. Cena più leggero. “Il mio sogno ricorrente è di andare a vivere da solo” (Ferdinando): preferivi morire in gruppo? “Ho sognato di abolire la parola resilienza e donare la pena di morte a chi la usa” (Giorgia): e chi non lo ha mai fatto?
LIBRO CULT
Il Secolo breve – 1914-1991: l’era dei grandi cataclismi
di Eric Hobsbawm (1994)
E’ un saggio storico dedicato agli avvenimenti principali del XX secolo, nel quale l’autore espone la tesi, per la quale il periodo, compreso fra la prima guerra mondiale ed il crollo dell’Unione Sovietica, presenti un carattere coerente di brevità, molto diverso da quello del “lungo” XIX secolo, iniziato, per lui, con la Rivoluzione francese del 1789 e finito con la “Belle Époque” nel 1914.
COMIX
La casa delle stelle
di Oji Suzuki (2021)
L’infanzia come luogo al di là del tempo, lo sguardo infantile come Forza che trasfigura la realtà, ne riscrive la logica, ne scopre i significati nascosti. Attorno a questo tema, Oji Suzuki compone le sue storie: racconti notturni che potrebbero essere ricordi, poesie, sogni o visioni. Alla base di ogni racconto si può scorgere la realtà cruda del Giappone rurale, ma Suzuki distilla poesia da ogni gesto e da ogni oggetto.
FILM
Rifkin’s Festival
di Woody Allen (2021)
L’atmosfera è quella calda di Vicky Cristina Barcelona. Il film è la critica di un mondo che è inesorabilmente cambiato, travolgendo anche il cinema e la cultura. In ballo, come sempre, c’è la riflessione esistenziale e amorosa di un uomo che, avanti con gli anni, finisce per scoprire una rinnovata speranza per il futuro. Un film pieno di conferme che ci fanno sentire sicuri mentre navighiamo, guidati dal regista, nell’oceano dei temi più profondi con ironia e leggerezza. Tutto cambia, così come il cinema cambia i film e i film ci cambiano la vita.
ALBUM
Socrate è morto
di Gianni Venturi (2021)
“Socrate è morto è un vero e proprio atto di accusa. Socrate è morto il poeta lo grida, lo urla, lo sussurra in ogni brano mettendo il bipede eretto di fronte al suo sciocco esistere. I suoi versi sanno essere caustici quando sferzano una società alla deriva e dolci nel momento in cui disegna i paesaggi della memoria. Mentre il poeta, dal ponte di un’ipotetica nave dei folli, racconta di un Paese che crolla. Socrate è morto è già uno degli album più belli e profetici di questo decennio e lo è, soprattutto, perchè Socrate è vivo.” Queste le parole di Fortunato Mannino da Sound36.com
FILM
È stata la mano di Dio
di Paolo Sorrentino (2021)
Presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, la nuova fatica di Paolo Sorrentino non è solo una rielaborazione sentita di un momento cardine della sua vita. È anche un vero e proprio saggio sul suo stesso cinema: perchè il grottesco? Perchè gli arzigogoli? Da dove viene una certa forma stilistica? Perchè faccio cinema? Le risposte Paolo se le da, e stanno tutte nel film. Le risposte sono nel vissuto personale, certo, ma anche Napoli, la vera protagonista dell’opera. Napoli, con la sua ironia cinica e beffarda, con le sue deformazioni, la (grande) bellezza, l’abitudine a mescolare in ogni cosa il sacro e il profano. Si ride e si piange tanto. Prossimamente su Netflix.
FILM DA NON VEDERE
Tre piani
di Nanni Moretti (2021)
Un tonfo al festival di Cannes, ed è facile capire perchè. Attraverso la storia di tre famiglie romane, Nanni Moretti ci conduce attraverso riflessioni sulla colpa e i comportamenti, l’inconoscibile e la solitudine. È un mondo di uomini duri e incapaci, e di donne che forse possono ribaltare da sole il vortice di errori che conducono la famiglia alla rovina. Se il soggetto è interessante (anche perchè lontano anni luce dal cinema del suo autore), è la messa in scena a non convincere, tra l’assoluto rigore autompostosi dal regista, le interpretazioni raffreddate, una fotografia da fiction, il rischio costante di avventurarsi nel ridicolo involontario. Ma, Nanni, apprezziamo il coraggio. E ti vogliamo bene.